stemma di Mestre
Nel 1339 il doge Francesco Dandolo ripartì il territorio trevigiano in quattro podesterie fra cui quella di Mestre. Dalla lettera ducale si rileva
che alla podesteria di Mestre appartenevano le ville di: Zelo, Zelarino, Trivignano, Terù, Assignano, Chirignago, Pirago, Parlano, Brusolo,
Silvanerio, Spinea, Creda, Russignago, Orgnano, Campalto, Tombello, Tessera, Paliaga, Martellago, Pesegia, Cappella, Maerne, Favaro, Carpenedo,
Santa Maria di Dese.
A capo della comunità fu posto il Podestà, cui venne affiancato un magistrato con funzioni militari chiamato Capitano del Borgo e, nei momenti
di grande difficoltà politica della Repubblica, quali la guerra tra Venezia e Genova, vennero aggiunti un Castellano per il castello di Mestre
e per i villaggi del circondario, e un Provvisore (amministratore del territorio eletto dal Senato).
Con la fine della guerra di Chioggia, nel 1381, Mestre diventa sede del Podestà e Capitano, nobile veneziano eletto dal Maggior Consiglio
di Venezia, che rimaneva in carica sedici mesi.
Ad esso erano affidati compiti istituzionali, in primo luogo l'amministrazione della giustizia nella città e nelle ville della podesteria.
Egli risiedeva nel Palazzo Pretorio, ubicato nel borgo di Mestre.
Due castellani addetti alla sorveglianza dei siti fortificati lungo la gronda lagunare - la torre di Marghera e quella di San Giuliano
- lo coadiuvavano nello svolgimento delle sue funzioni.
Nel 1452 si costituì a Mestre un Consiglio Civico formato dai rappresentanti delle più importanti famiglie mestrine.
La sua attività era volta a risolvere ogni questione relativa alla vita cittadina.
1909, il Palazzo della Provvederia
Nel 1457 il Consiglio chiese al Podestà il permesso di costruire una nuova loggia, per le periodiche riunioni, al posto della vecchia non più
utilizzabile.
Essa fu costruita all'incrocio tra la strada che veniva dalla porta di S. Lorenzo e quella della porta di Campocastello. Si tratta dell'attuale
Palazzo della Provvederia. Di fronte, nel 1459, fu edificato il palazzo del Comune dove si tenevano le assemblee del Consiglio Civico.
Nelle adiacenze della loggia fu costruito il Palazzo Podestarile che ospitò i Podestà fino alla caduta della Repubblica. Il Consiglio Civico,
sotto la presidenza del Podestà, nominava alcuni funzionari come: "gli estimatori di comun, l'esattore delle pubbliche gravezze, i sindaci
della chiesa di S. Lorenzo, il medico della terra di Mestre, l'avvocato delle prigioni".
Tra il 1508 e il 1517 la guerra contro la lega di Cambrai costituì un momento tragico della storia di Mestre e delle terre limitrofe: nel 1513
la città fu assediata da tedeschi e spagnoli e il castello saccheggiato e dato alle fiamme.
Alla fine della guerra di Cambrai le preoccupazioni del Senato furono volte ai problemi della ricostruzione delle mura, delle case, dei borghi
di Mestre e alla risoluzione dei problemi idrografici tesi a sistemare e incanalare i fiumi del distretto perchè il continuo trasporto di
detriti costituiva un grave pericolo per l'interramento della laguna.
La Terraferma rimarrà da allora estranea a vicende belliche fino alla caduta dalla Repubblica e la sua struttura istituzionale invariata.
Testo di Sergio Barizza, dal CD-Rom "Mestre, la Storia, le Fonti", a cura di Sergio Barizza, Comune di Venezia - Archivio Storico Comunale, 1988